Col fiato sul collo. Quando l'amore diventa persecuzione

Col fiato sul collo. Quando l'amore diventa persecuzione

Si tratta della storia vera di una donna che per dodici anni ha subito la violenza fisica e psicologica del marito, uomo dispotico e manipolatore, che l'ha perseguitata in ogni modo e con ogni mezzo, cercando di annullarne la personalità. I fatti, i ricordi, le sensazioni e i sentimenti sono descritti in prima persona da Mariana in forma di mémoire, una sorta di diario, cui si alterna la voce narrante dell'autrice. Mariana chiama il marito "il Nazista" o anche "il Non-amabile". In effetti, lui la sottopone a ogni sorta di violenza e umiliazione. Alcolizzato, la prende a calci e pugni, la insulta, la tradisce, si copre di debiti di gioco. Quando lei tenta di ribellarsi, lui la minaccia con frasi come: "Appena ti addormenti ti soffoco col cuscino" oppure: "Ti prendo e ti sbatto giù dalla finestra". Lei cambia più volte casa, ma lui riesce sempre a trovarla, mettendo in atto una vera e propria persecuzione con pedinamenti, telefonate, lettere. Mariana si sente costantemente controllata e vive nel terrore. Alla fine, grazie anche all'appoggio delle forze dell'ordine, riesce a lasciarlo e a ottenere la separazione, ma la sua vita è segnata da questa esperienza traumatica, che desidera solo affidare ad Altre Mani. Alle spalle di entrambi, un'adolescenza difficile e un rapporto conflittuale con le rispettive famiglie d'origine.
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