Mar Musa. Un monastero, un uomo, un deserto
Come può accadere che un giovane romano dallo spirito rivoluzionario, militante di sinistra, si ritrovi gesuita, sperduto in mezzo al deserto, impegnato a ricostruire il monastero diroccato di Mar Musa, a un'ottantina di chilometri da Damasco? Al centro della vita di Paolo Dall'Oglio c'è un triplice incontro: con Cristo, con un luogo dell'Oriente - scoperto per caso in una vecchia guida turistica del 1938 - e con i musulmani. È l'inizio di un'avventura umana, spirituale, pastorale e anche archeologica che continua ancora oggi. Nella "bionda cittadella" che porta il nome di san Mosè l'Abissino (Mar Musa el-Habashi) - il principe che rinunciò al suo regno per vivere da eremita - la comunità monastica di rito siriaco fondata da padre Paolo mostra al mondo che il dialogo islamo-cristiano non solo è possibile, ma è quotidianamente e concretamente vissuto. Guyonne de Montjou ha incontrato Paolo Dall'Oglio e ne ha ascoltato la storia, che ci restituisce in queste pagine in tutta la sua densità. Una testimonianza eccezionale in cui si ritrova lo spirito audace di un Louis Massignon o di un Charles de Foucauld.
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