Lanza Del Vasto. Pellegrino della nonviolenza, patriarca, poeta
Personalità complessa, multifocale, dalle sfaccettature di un cristallo, Lanza del Vasto è stato un pellegrino alla ricerca della verità, un costruttore della nonviolenza, un profeta di pace, un precursore della difesa dell'ambiente cosmico. Nasce il 29 settembre 1901 e prende il nome di Giovanni Giuseppe, da padre siciliano e da madre belga, nella casa estiva di San Vito dei Normanni (BR), muore il 5 gennaio del 1981 a Murcia in Spagna. Nel 1943 Lanza del Vasto pubblica "Pellegrinaggio alle sorgenti", un libro fascinoso che lo renderà presto celebre in Francia e fuori. Egli vi racconta la sua scoperta dell'India e il suo incontro con Gandhi. Dieci anni dopo il ritorno in Europa, Lanza fonda la Comunità dell'Arca, scuola di vita interiore e di preparazione all'azione nonviolenta, che può radicarsi veramente solo nella coscienza di sé, nella "conversione", nel "risveglio". L'azione si traduce in digiuni e manifestazioni contro le torture e per la pace in Algeria, contro la bomba atomica e l'energia nucleare, nell'appoggio ai contadini del Larzac, antico luogo di lotte popolari contro la militarizzazione del territorio, ora assurto a luogo simbolico contro la globalizzazione neoliberista e il WTO. Difensore dei diritti umani, Lanza è anche precursore dell'ecologia. Cristiano, cattolico, annunzia "lo spirito di Assisi". Ma la risonanza della sua azione militante, il suo insegnamento e la celebrità del "Pellegrinaggio alle sorgenti" non devono far dimenticare il poeta di "Le chiffre des choses" e il drammaturgo, il filosofo della "Trinité spirituelle", il teologo, il maestro spirituale. Il senso della sua vita e della sua opera è la ricerca dell'unità, la testimonianza di una ricerca libera. Con il suo coraggio e il suo pensiero, Lanza del Vasto ci interroga sempre sull'attualità e sul futuro della nonviolenza.
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