Diciassette virgola sessanta. Un internato militare Italiano nei lager nazisti
Il volume riporta una testimonianza vera. Il 20 settembre 1943, Adolf Hitler dichiarò che i militari italiani, catturati all'indomani dell'Armistizio, non dovevano essere considerati prigionieri ma internati. La specifica del Führer si poneva come una misura punitiva nei confronti di quelli che considerava traditori. Lo status d'internato, infatti, negava le tutele previste dalla Convenzione di Ginevra e l'accesso all'assistenza internazionale della Croce Rossa, giustificando i maltrattamenti e inasprendo le condizioni di reclusione.Tra il 1943 e il 1945 furono internati nei lager circa 650.000 soldati, ufficiali e sottufficiali italiani. Nei campi ne morirono oltre 60.000 e molti altri perirono successivamente alla liberazione, per stenti o per malattie contratte in precedenza. Il computo totale delle vittime tra gli IMI si attesta a circa 70.000.