Oltreoceano. Vol. 17: Erranze tra mito e storia.
Il presente numero della rivista, approfondisce i concetti di mito e di storia palesi nella scrittura di coloro che si spostano da un luogo all'altro, attraverso due modi di considerare la vita. Il primo, maggiormente oggettivo, si basa sull'osservazione dei fatti storico-sociali situati sullo sfondo dell'agire individuale e considerati esclusivamente in tale prospettiva. La difficoltà di trovare alloggio, posto di lavoro, integrazione si rivelano essere problemi sovente insormontabili, aggravati dall'incomunicabilità, dal peso insopportabile del silenzio, vissuto come assenza di parole dette e di parole ascoltate, di parole ignote e cariche di significato. A differenza degli emigranti economici, gli esuli politici basano la loro scrittura sulla relazione dialettica tra privato e pubblico, comunque subordinata alle particolarità dello sviluppo storico. Il secondo approccio, per essere soggettivo, occupa uno spazio maggiore nell'economia dei testi proprio perché lo scopo principale è quello di presentare l'immagine di sé attraverso le mille sfaccettature di comportamento e di pensiero. Inevitabile la contrapposizione tra vecchio e nuovo Mondo, tra due universi paralleli che vivono simultaneamente in una pluralità di presenti, di paesaggi, di situazioni e appaiono nella loro intrinseca verità e autenticità, con il carico di violenza, di sofferenza, di angoscia, di paura, ma anche d'amore e di speranza per la vita.
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