Il riduttore di velocità
Un altro viaggio sulla superficie e nelle profondità marine, alla ricerca di se stessi. «Il mare è difficile da disegnare, onda su onda, schiuma su schiuma, le navi che sprofondano e riemergono fra le muraglie d’acqua. È uno spazio liscio dove ogni traversata è unica. Due libri di Christophe Blain, in uscita per Oblomov, affrontano questo mondo da prospettive molto diverse» - Valerio Bindi, Robinson Guilbert si arruola in Marina, allo scoppio della Seconda guerra mondiale. Il suo viaggio per mare, tra tempeste, navi e sottomarini, è però soprattutto un viaggio in verticale, nel ventre dell'enorme corazzata su cui si è imbarcato come timoniere, La bellicosa, che già dal nome mette in guardia ed intimorisce. Un'enorme nave d'acciaio che l'autore descrive come infinitamente profonda, non terrena, meravigliosamente infernale. Capita che in compagnia di un poco equilibrato compagno d'armi, Guilbert si ritrovi a pellegrinare nei meandri più profondi e remoti della macchina da guerra galleggiante, alla ricerca del riduttore di velocità, il gigantesco ingranaggio essenziale per la regolazione della forza dei motori. Comincia quasi per caso quest'incredibile discesa, che avrà i suoi risvolti drammatici, ma che diventerà immediatamente il fulcro dell'intera vicenda.