I geroglifici. Scrivere come uno scriba. Introduzione alla grammatica del medio egiziano
Dalle nebbie della preistoria egiziana, come in altri luoghi della terra, compaiono scene di caccia, di rituali, impronte di mani, ecc., testimonianze mute della percezione visiva degli uomini dell'epoca: le co-siddette pitture rupestri. Alcune zone del Sahara ci hanno restituito queste raffigurazioni, espressione di un innato senso grafico di qualche membro di un clan, e che ci tramanda la realtà di un habitat non desertico, ma verde e con presenza di acqua. Ebbene, queste pitture sono anche il primo tentativo di 'scrittura' ideografica che si svilupperà timidamente in epoca protostorica per poi affermarsi nell'era storica, espressione di un Egitto organizzato socialmente e culturalmente ancora in embrione, ma che sente il bisogno di tradurre in 'segni' un insieme di suoni, cioè la lingua, per fissarli in modo comunicativo e per sempre su supporti vari: schegge litiche, pezzi di avorio o legno, cocci di vaso, ecc. Nasce così la 'scrittura' geroglifica che, attraverso il tempo, diventa sempre più organizzata per riflettere un pensiero, un'idea, un concetto espresso oralmente e tale tramandato per memoria, ma che poteva perdersi per una serie d'imprevisti.