Anche le foglie sognano
Il poeta è colui che s'affaccia alla grande finestra della natura, e la scruta; ed è colui che contempla l'infinito affresco dei sentimenti umani, vivendoli appieno. Esiste sicuramente, un'affinità elettiva per l'appunto, tra la natura, l'amore (in tutte le sue molteplici sfaccettature) e Gabriele Meucci. La vocazione di rappresentare i fenomeni naturali fisici e no, obbliga il poeta a collocare tra essi l'uomo, e quindi i sentimenti; c'è insomma, più che un intreccio un legame sottile ma ostinato per il quale nessuna creatura vivente può svincolarsi dalle spettacolari leggi sovraumane. Tale ovvia considerazione ci porta a vedere la poesia di Meucci non già con occhi incantati, ma avvertendo quel legame solido tra i vari aspetti anche minimi del mondo, il quale fa scoprire al lettore il lato per così dire, emotivo di fenomeni non mai banali, come per esempio la caduta delle foglie.
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