Anatomia di una strage. Cesena, 8 maggio 1945

Anatomia di una strage. Cesena, 8 maggio 1945

Nella notte dell’8 maggio 1945, a Cesena, liberata sei mesi prima, diciassette ex fascisti reduci dal Nord vennero uccisi nella cella dove erano rinchiusi, da un gruppo di individui armati. L’eccidio era stato preceduto, nel pomeriggio di quello stesso giorno, da un altro drammatico fatto di sangue: l’omicidio, alla presenza di una nutrita folla, di una giovane accusata di essere una spia fascista: Iolanda Gridelli. La prima parte del testo ricostruisce nel dettaglio, attingendo a una documentazione varia e per gran parte inedita, quelle vicende, rievoca il contesto storico in cui avvennero e approfondisce le biografie di tutti gli attori coinvolti. La seconda parte, invece, ripercorre le strade con cui la memoria di quell’8 maggio è stata trasmessa e si è sedimentata, producendo distorsioni che si sono depositate nel discorso pubblico, a volte anche con espliciti esiti revisionisti. La ricerca si solleva così dal ristretto ambito locale in cui si è svolta, per farsi specchio di quella sostituzione del discorso antifascista con uno anti-antifascista che da tempo si va producendo nel tessuto culturale del Paese, attraverso una critica superficiale alle violenze dell’immediato dopoguerra, mirata all’inquinamento della memoria dell’intera Resistenza.
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