Il senso del tempo
Un neuropsichiatra boliviano di fama mondiale ha l'infelice idea di morire nel ristorante di Vasco Mattini, cuoco sopraffino e uomo colto e intelligente, ma di carattere schivo e incline alla misantropia, fino all'odiosità. Dapprima stizzito dall'evento, che teme possa procurargli più clienti del necessario, attratti dall'idea di una cena con delitto, Vasco si ritrova poi affascinato dalle ricerche dello scienziato e comincia a indagare non sulla morte in sé, che scopre dovuta a cause più o meno "naturali", ma sulle più interessanti e sconvolgenti ragioni del decesso, insieme all'amico carabiniere Sauro Corezzi. Scoprirà che il tempo è un vero e proprio senso, come l'olfatto o il tatto o il gusto, che non lo si può percorrere a ritroso né ripercorrerlo, ma solo andare avanti e al più anticipare gli eventi con approssimazione e in base alle proprie scelte, e che musica, filosofia e matematica hanno un filo che li lega. Ma c'è chi queste nozioni le conosce e le ha elaborate da millenni e si muove in uno spazio e un tempo sospeso altrove, pronti ad intervenire per evitare che si possano diffondere scriteriatamente. E senza saperlo, Vasco e Sauro sono nel loro mirino.