Di pipistrelli, di scimmie e di uomini
La tranquilla e indaffarata quotidianità del fiume Ebola, assiepato di barche e circondato dalla luce illibata di un cielo terso, rischia di sgretolarsi quando un virus mai davvero sopito ricomincia a mietere vittime. Poco distante, all'ombra di un enorme mango che segnala l'inizio della savana, la piccola Olympe raccoglie un cucciolo di pipistrello. Qualche ora dopo un gruppo di cacciatori bambini rientra al proprio villaggio con il cadavere di un gorilla. Intanto, Agrippine e Virgile - una dottoressa e un ricercatore - si apprestano a salpare in piroga per dare il la a una campagna di vaccinazioni. Saranno due mondi lontani, un Occidente che investe in speculazioni economiche e ambientali e un'Africa rurale ancora in preda agli atavismi di un ingombrante passato coloniale, a ritrovarsi d'un tratto egualmente impreparati di fronte a una minaccia invisibile. In "Di pipistrelli, di scimmie e di uomini" - che prende il titolo dalla catena del contagio - Constant indaga e riconnette tra loro gli avvenimenti minuti e insignificanti che si nascondono dietro l'insorgere di un'epidemia, consegnandoci un potente romanzo sull'universalità del rapporto tra l'essere umano e le sue paure.
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