Manuale di autodifesa per astemi
Angelo Peretti torna a occuparsi di vino da una prospettiva radicalmente diversa: quella degli astemi. Nel mondo occidentale, chi non beve vino o altri alcolici, pur rappresentando il quaranta per cento della popolazione adulta, viene additato come "anomalo". Di conseguenza, è fatto oggetto di svariati pregiudizi e di piccole o grandi vessazioni, spesso apparentemente veniali, ma non per questo meno fastidiose: dal «non sai cosa ti perdi» alla pretesa ingiustificata che si debba brindare solo con qualcosa di alcolico; dalla presunzione di gravidanza per le donne che non bevano alla spogliazione dei calici di cristallo dal posto a tavola; dall'accusa di scarsa empatia nei confronti dei colleghi durante gli appuntamenti aziendali di team building, generalmente caratterizzati dall'offerta di alcolici, alla scarsissima disponibilità di alternative analcoliche nella ristorazione e nella banchettistica. Giocando le carte dell'ironia, della leggerezza di scrittura e di una militanza giornalistica più che trentennale nel settore del vino, nella ventina di brevi capitoli del suo pamphlet, l'autore sfata quegli assurdi e incancreniti luoghi comuni sulla cui base i bevitori di alcolici assillano, più o meno involontariamente, gli astemi. Ne nasce un "Manuale di autodifesa per astemi" che mira da un lato a sostenere le ragioni dei non bevitori e dall'altro ad aiutare i bevitori di vino e i gestori di locali pubblici a prestare maggiori attenzioni ai commensali astemi, nell'intento di migliorare le reciproche relazioni personali, la qualità del servizio alla clientela e il piacere di una serata conviviale.