Emilio Scanavino. Genesi delle forme-The origin of shapes. Ediz. bilingue
«A me piace fotografare. Ma non cerco belle immagini, mi piace andare in giro e ritrarre lo scheletro della natura, certi buchi, certi solchi che i secoli hanno scavato nelle montagne. I detriti che si accumulano nei luoghi dove la nostra civiltà industriale raccoglie le sue scorie mi raccontano cose incredibili.» Emilio Scanavino raccontava così la sua attitudine alla fotografia, una pratica che l'artista amava molto e che in questo volume viene per la prima volta raccolta dai tanti materiali dell'Archivio, e interpretata nei saggi critici delle curatrici Cristina Casero ed Elisabetta Longari (in occasione della mostra Emilio Scanavino. Genesi delle forme, Parma, Palazzo Pigorini, 9 novembre-15 dicembre 2019). Ad interessarlo non era la qualità estetica o formale degli scatti, ma la sostanza della fotografia come strumento di studio e di analisi rivolto a un universo visivo vastissimo che egli ritrovava in muri e pietre, corde, fili spinati, innesti e insetti. Nel volume, anche una scelta di opere uniche di Emilio Scanavino, che disegna assieme alle fotografie un percorso vibrante e rabdomantico.
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