Rime di pietra sui divieti. Poesia, musica e dissenso materiali dal Premio Dubito 2021
"Dubito" mi ha influenzato. Il coraggio del crollo lo devo a lui, così come gli devo la scoperta di avere un'anima molto più franosa di quanto pensassi. Vittorio Zollo, Osso Sacro Dieci anni fa ci lasciava Alberto "Dubito" Feltrin. Nella prefazione a "Erravamo giovani stranieri", la raccolta di suoi scritti postumi, avevamo scritto: "Abbiamo realizzato questo volume immediatamente, anche per cogliere il momento in cui il dolore ci mantiene tutti uniti, prima che la diaspora dei cammini divergenti riprenda il suo corso". In questi anni abbiamo camminato, altri sono partiti, ma la diaspora - pur portandoci in posti diversi - non ci ha davvero diviso. I percorsi si sono intrecciati in una comunità sempre in cambiamento, che però continua - ognuno e ognuna a suo modo - a cantare "storte rime e note sporche" come faceva Alberto. Il Premio Dubito ha letteralmente inventato una scena composta da centinaia e centinaia di persone, accogliendo proposte artistiche provenienti (e debordanti) dal mondo della poesia e della musica: spoken word, rap, slam, dub poetry, post-rock, musica popolare, sperimentale, cantautorale... Per ritrovarci, in occasione del decennale, abbiamo organizzato al Django di Treviso un festival di poesia performativa dissidente, "Rime di pietra sui divieti", una piazza di incontro su due giorni per un confronto aperto sul nostro drammatico e dispotico presente. Sempre alla ricerca di spazi interpretativi comuni, nel tentativo di porre un "dubito" sulle certezze e semplificazioni dominanti. Con i testi dei quattro finalisti dell'edizione 2021: Osso Sacro, MORA, San Giorgio Cibernetico, Catash. Il Premio Dubito è un concorso dedicato a poeti, musicisti, rapper e cantautori under 35. Da quest'anno ha aggiunto una sezione video (www.premiodubito.it).
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