La libertà oltre il male. Discussione con Piero Coda ed Emanuele Severino
La filosofia e la teologia hanno sempre dialogato, anche là dove la loro distanza poteva sembrare insormontabile. Già Aristotele, infatti, aveva compreso che ogni vera metafisica e ogni vera ontologia sono, in quanto tali, "teo-logia". Di più: teologia e filosofia non possono evitare il dialogo, neppure oggi, pur con statuti e categorie mutate, pur in contesti sempre più complessi. Nei frequenti e interessanti confronti tra filosofi e teologi è però incombente il rischio di un equivoco radicale, frutto di una reciproca richiesta "impossibile": che il teologo si trovi a dover giustificare la propria fede e il proprio Dio, e il filosofo a riconoscere l'insufficiente credibilità del proprio Assoluto. Come fare? La via scelta dal filosofo Emanuele Severino e dal teologo Piero Coda (via il "terzo", Massimo Donà) è quella in cui la filosofia e la teologia sono condotte alle loro ultime possibilità, e così messe in gioco in una reale dinamica dialogica, senza che nessuno dei dialoganti debba rinunciare allo specifico della propria inclinazione riflessiva.
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