Parola e terra. Per una teologia dell'ebraismo
Bibbia e filosofia, Gerusalemme e Atene: di questi due universi concettuali, senza i quali non si comprenderebbe nulla della cultura occidentale, il primo è quello più rimosso e ignorato a causa dell'antigiudaismo cristiano e soprattutto a causa del fenomeno della "ellenizzazione" che ha letto le scritture ebraiche con il logos greco. Proponendo una "teologia dell'ebraismo", come vuole il sottotitolo del saggio, l'autore di queste pagine individua nel concetto di "natura" la forza seducente dell'ellenizzazione e restituisce priorità alla categoria biblica dell'alleanza o relazione di alterità irriducibilmente altra: "Relazione di alterità è quella che disegna tra Dio e l'uomo un genere di rapporto dove l'iniziativa divina ha il carattere di chiamata e il suo effetto è il sorgere davanti a Dio dell'uomo non come sua partecipazione ma come suo interlocutore, come interpellato a dare una risposta. Così l'uomo [...] viene promosso a partner di Dio, che gli affida la cura del mondo, a luogo-tenente di Dio, che lo incarica del buon governo della creazione." (dalla Presentazione di Armido Rizzi)