Illuminata passione. Il beato Paolo Manna nella storia della missione contemporanea
Paolo Manna unisce a un'indomabile passione una singolare profondità di intuizioni: il suo slancio missionario, bruscamente interrotto dalla malattia, troverà espressione in un modo nuovo di realizzare la propria vocazione, dando contributi notevoli nel campo della spiritualità, della metodologia, della cooperazione e dell'animazione missionaria. Al centro della spiritualità di Manna c'è Cristo, il cui amore trasforma il missionario, irradiandosi a generare una "vita mista" di preghiera e di apostolato. Se Cristo è il motore dell'annuncio, ne è anche il contenuto. Con gli spiriti migliori del suo tempo Manna condivide il rifiuto di equiparare cristianizzazione ed europeizzazione, e smaschera tutti gli equivoci del "nazionalismo missionario" allora in auge. Riconoscendo il valore dei popoli diversi, sogna l'inculturazione del cristianesimo: "Confucio e Buddha possono dare alla filosofia cristiana tanto e più di quanto han dato Platone e Aristotele". Lo scopo cui si deve mirare è che il cattolicesimo sia "di casa in ogni Paese". Immersi nel mondo postmoderno, a noi è chiesto di costruire una chiesa che, essendo per sua natura missionaria, sia davvero la casa di tutti.
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