L'osso del gallo
Il 1990 ha rappresentato per l'Albania l'anno della fine della repressione comunista e l'esodo della popolazione albanese, la quale, estremamente impoverita e depredata di ogni risorsa, si è riversata dalle campagne alle città nella speranza di ottenere condizioni di vita migliori. Molti sono giunti in Europa, portando nel cuore il ricordo del loro Paese e le atrocità subite in un clima di oppressione e di terrore. Lufta Agim, riferendosi a quei momenti, ci ha raccontato delle storie bellissime, intrise di saggezza popolare e semplicità. Recano il fascino di un mondo lontano, in cui gli uomini, strettamente connessi ai ritmi della natura, vivono la loro esistenza nella piena consapevolezza dell'ineluttabilità di ogni cosa, e sono rassegnati all'oscurantismo in cui versa il loro Paese. La raccolta dei brani qui proposti è molto avvincente e certamente nel lettore insinuerà una certa curiosità. La narrazione presenta un ritmo vivace e rapido, caratterizzato dalle giuste pause e battute che si inseriscono in tutto il corpo narrativo.
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