Come fiume. Meditazioni dall'Himalaya a Torino
«La meditazione non fa “volare”. Il mio guru, nei sei anni in cui sono stato con lui sull’Himalaya, non ha mai volato. Né io né i miei compagni abbiamo sperimentato alcuna forma di levitazione o di viaggio interstellare. Chi “medita” dice di sentirsi staccato. La meditazione, nell’immaginario classico del sedersi a gambe incrociate, con gli occhi chiusi, senza pensieri, è possibile solo lasciando tutto: mi ritiro nella foresta, lascio la mia famiglia, dono tutti i soldi che ho in banca e parto. Una volta lasciato tutto non avrò, quindi, più nulla da perdere e naturalmente mi sentirò staccato e leggero. Se non ho legami, né con le cose né con le persone, non avrò pensieri rivolti ad essi né preoccupazione per come gestirli. [...]» (dall’Introduzione)
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