E vissero tutte felici e vincenti
E vissero felici e contenti… non è solo l’epilogo con il quale tutte le favole del mondo chiudono il sipario, è anche il sogno di tutte le donne che andando incontro all’amore troppo spesso non vedono oppure non sanno cosa c’è oltre. L’amore acceca e le parole illudono, infrangono i sogni e distruggono intere esistenze. Nel complicato rapporto uomo-donna si insinuano dei meccanismi molto delicati in perenne precario equilibrio. L’uomo prevaricatore gioca il ruolo di padrone assoluto delle vite altrui, è carismatico, convincente, manipolatore e attrae a sé donne irretite dal suo fascino, pronte a cadere nella rete. Sono figli ai quali non si può dire di no, che non possono perdere il controllo della situazione e che spesso si lasciano inghiottire dal loro stesso narcisismo il quale, purtroppo, il più delle volte sfocia in un disturbo psichiatrico reale. La nostra giovane autrice e giornalista, Gaia Bonomelli, in "E vissero tutte felici e vincenti" attraverso l’analogia ha rielaborato le esperienze drammatiche di alcune vittime di orrori e brutalità. La sua attività all’interno della Casa delle Donne a Treviglio ha fatto sì che raccogliesse nove testimonianze molto toccanti. Clelia, Amira, Denali, Fortuna e altre… donne fatte a pezzi e poi ricostruite.
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