De pauperitate note
La condizione del povero ai nostri giorni è la stessa dei tempi antichi. È la mentalità che caratterizza la condizione di indigenza. Solitamente il povero resta tale per abitudine all'asservimento, per incapacità di gestire situazioni che potrebbero modificare in parte o del tutto la sua condizione. Nell'indigenza si tende a rimanere inermi, quasi timorosi di fronte ai cambiamenti; i poveri necessitano di limitazioni, di regole che impongano loro uno stato di prigionia. Il ricco, al contrario, trasforma le occasioni in opportunità, genera denaro, lo produce; il capitale gli circola attorno e finanzia altre situazioni. Sono due condizioni mentali ben differenti che dall'antichità sino a oggi non hanno registrato variazioni. La regola del "Dividi et impera" è sempre attuale, presente in ogni strato sociale. L'espediente di utilizzare forme totalitarie di governo per guidare un popolo e dividerlo in parti che possano entrare in conflitto l'un con l'altra è una realtà che nasce con l'uomo, con l'essere umano. De pauperitate note, di Francesco M. Della Ciana, è un breve testo argomentativo di grande finezza stilistica, che si impone per l'acutezza delle osservazioni e per la sottile ironia con la quale in nostro Autore tende a sottolineare evidenze peculiari.
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