11ª edizione del premio internazionale di poesia Orazio anno 2023. Il mio sogno più bello
"La Poesia, il suo amare, camminare, contemplare, il suo trasmutare attraverso il lavoro fatto di libertà e inquietudine fa sì che la sua opera rimanga come simbolo di un tempo dove non tutte le illusioni sono perdute, dove il meraviglioso sopravvive. Un cammino illuminato dal sole e dalle magiche aurore, che prosegue nella trasparenza delle nuvole e nel trovarsi in sintonia con la vita degli animali e delle piante. Un paesaggio attraverso il visibile e l'invisibile, dentro e fuori di noi. L'orecchio sensibile che deve mediare le varie voci senza paura dei segreti acuti e delle dolcezze. Impariamo la dialettica che si instaura tra la natura e la preghiera. È tutto l'universo è sacro, orazione lieve, viva, perfetta. Apre dentro di noi ampi spazi, luci e ombre si allargano. Le cose sorgono dentro come musica da uno strumento. La Poesia, lo strumento di qualcosa che è al di fuori di noi ma del quale facciamo parte. Consciamente o inconsciamente. In questa dimensione si trova la mente del poeta. I sognatori sono il senso dell'universo, qualcosa in più della scienza, sono l'anima della materia, imprevedibili e profondi quanto l'universo infinito. I Poeti sentono gli esseri naturali e soprannaturali, gli esseri che volano e cantano. Comincia lentamente e l'esercizio della forma è la ricerca di qualcosa di più prezioso. Sinapsi addormentate riattivano regioni occulte, trovano aperture - tutto il corpo impara - non è soltanto la mano che attua, delicati ingranaggi girano cercando sintonia." (Márcia Theóphilo Presidente di giuria del Premio Internazionale di Poesia "Orazio" Candidata al NOBEL per la Letteratura)
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