Esuli in patria

Esuli in patria

La realtà distopica descritta da Rocco D. Di Marco in Esuli in patria è una chiara esposizione di una situazione che parossisticamente e paradossalmente potrebbe prendere vita. Distante dai nostri giorni, descrive una situazione completamente degenerata, nella quale un Potere occulto e tentacolare si appropria dell'esistenza altrui, contribuendo a svuotare le menti e a soffocarne i gesti. Il teatro dell'azione vede protagonista Roma, testimonianza di un fasto antico, una città oramai completamente svuotata da tutto ciò che l'ha resa da sempre caput mundi. Opere artistiche di inestimabile valore sono un lontano ricordo, giacciono inermi in magazzini, in ampi possedimenti di proprietà di malviventi efferati. Il progetto è quello di ricavarne il massimo del guadagno e abbattere completamente tutto ciò che ha reso grande il Paese italiano. Cultura, Storia, Filosofia, Arte: non esiste più nulla. Ma un ex poliziotto, Marco, sostenuto da una squadra di valenti giovani e dall'autorità massima del Presidente della Repubblica, entrerà nelle maglie di questa organizzazione pericolosa, non senza affrontare enormi rischi.
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