Il signor Smith
Mario ha un amico, Winston, con il quale parla abitualmente. Il loro rapporto non è semplice e soprattutto dipende da una condizione: l'astinenza da psicofarmaci. Winston è una voce, un fantasma, una presenza costante e immaginaria. Di conseguenza Mario, agli occhi di tutti gli altri, è il matto e, in quanto matto, è un uomo che vaga senza meta, senza biografia. Tuttavia c'è qualcosa nel suo passato, reale o meno, una ferita ancora aperta che nessuno può o vuol vedere. Mario è al centro delle altrui vicende: Tonio e i suoi debiti verso don Mimì; Katia e il suo amore non corrisposto per Tonio; Andrea e nonna Bruna, che soffre di Alzheimer; Franco, provato dal carcere; e poi Sofia, Valentina. Sono personaggi che Francesco Sciannarella delinea con scrupolo e affetto, al punto che ciascuna vita è un racconto a sé e una sottotrama dell'esistenza del protagonista; ogni storia partecipa a una rete di relazioni che ancora Mario alla realtà, salvandolo dall'oblio. Il signor Smith è un romanzo sull'incontro-scontro tra alienazione e vita quotidiana, solitudine e riscatto, disperazione e rinascita. Laddove ciascuna esistenza ricomincia nell'incontro con un'altra, ancora e ancora, pagina dopo pagina, come se ciascuno di noi partecipasse a una storia più grande.
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