E non capire
Le poesie che compongono la silloge di Barbara Zasso coinvolgono il lettore lasciando che ne tragga un senso di leggiadria, fugacità e inafferrabilità. I versi si vestono di rarefatte metafore spesso in connessione con il variegato mondo della natura: possiamo udirvi il soffio del vento, sentire il profumo dei papaveri e, in particolare, affiorano i riferimenti al cielo con i suoi molteplici colori e umori, che ne disegnano volti cangianti. Il percorso di scoperta che accompagna la lettura suscita meraviglia, quella che si plasma cogliendo l'essenza di ciò che appartiene al misterioso e all'incompreso - che forse mai potrà essere svelato. L'autrice riesce a rappresentare vividamente il dolore che è proprio del vivere, ma anche a delineare il sentiero che conduce alla porta aperta sul sogno o a sbloccare quelle sensazioni che necessitano di essere sviscerate e affrontate.
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