Il giudice
Sono anime sbriciolate quelle di Ethan, Arthur, Grace, Olivia e altri. Il rischio di disperdersi è costante, in bilico sul filo del rasoio percorrono la loro giovanissima esistenza condividendo la loro fragilità con il resto del mondo. Chiusi in un involucro trasparente, guardano vivere e si lasciano andare, diventando prede di anime nere che sempre più li tirano giù verso gli abissi più profondi della psiche. Sono gli adolescenti post Covid, quelli che più di tutti hanno pagato le spese di una segregazione forzata, quelli che in solitudine hanno dato spazio ai loro fantasmi. Può a soli sedici anni una ragazza avere una tale profondità d'animo da impiantare una storia di questa portata? Il giallo che ci propone è in parte su base biografica; qui, mette in scena sé stessa, e ogni personaggio la rappresenta. Ambientato in una piccola cittadina americana, la popolazione rimane sconvolta dai frequenti omicidi che imperversano e sembra che non vogliano finire. Ogni cadavere è accompagnato da un biglietto in cui si spiegano le motivazioni della sua soppressione; per mano del Giudice, vari personaggi, in vista e non, perderanno la vita in nome di quella giustizia tanto anelata. Il gruppo di ragazzi che si riunisce nella palazzina grigia della piccola cittadina è formato da elementi problematici; ognuno con il proprio dolore, sarà la loro psicologa a offrire il sostegno di cui hanno bisogno. Il Giudice di V. Tonarelli, dedicato a chi si è perso ma che poi si è ritrovato.
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