Nel segno e nel simbolo della croce
Sullo sfondo della religione la cronaca romanzata di un disturbo ossessivo-compulsivo tra madre e figlio. Carlo è un venticinquenne ragazzo romano affetto da DOC, disturbo ossessivo-compulsivo. Il disturbo affonda le sue radici nelle pratiche educative materne, improntate all'ordine e alla pulizia, e inculcate in modo maniacale e con l'aggravante di una religiosità materna bigotta e fanatica. Carlo, nel corso di una visita casuale nella cantina condominiale, scopre che la madre non è quello che voleva far credere e che il suo passato di figlio è ben diverso da quello che la madre gli ha sempre raccontato. Ne rimarrà scioccato ed entrerà in psicoterapia. Proprio quando le cose sembrano migliorare nel percorso psicoterapico, la madre si ammala e muore, evento che creerà delle divergenze di vedute con il suo psicoanalista a proposito dell'elaborazione del lutto della perdita. Tutto ciò porterà Carlo a entrare in convento in "ritiro spirituale" dove conoscerà il Padre-Priore superiore che, con un colpo di scena finale, lo aiuterà a riscoprire il valore di una religiosità vera, autentica e pulita, ben diversa da quella emersa degli insegnamenti materni. Il perdono della madre, che ha sfogato il suo dolore sul figlio. Il senso di liberazione dopo averla perdonata.
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