Gesù Cristo non era juventino. Principio di un cattolicesimo ricondizionato

Gesù Cristo non era juventino. Principio di un cattolicesimo ricondizionato

Il cardinale Gragnano vive da qualche tempo una profonda crisi interiore. La Chiesa ha difficoltà ad arruolare nuovi fedeli e l'idea di una messa domenicale unica da piazza San Pietro, trasmessa su tutti i canali social, non ha riscosso il successo sperato. E poi c'è anche il suo Napoli, la squadra del cuore, che gli fa vivere partite al cardiopalma. L'amico Massimo Venale, vescovo e suo intimo confidente, è invece più interessato alle questioni materiali. Le offerte per la Chiesa diminuiscono continuamente e anche le passate roccaforti del cristianesimo stanno subendo un declino. Serve un'idea capace di risollevare le sorti. Il cardinale Gragnano trova quella che si definirebbe un'illuminazione nel testo di un certo Di Fazio dal titolo curioso: Aboliamo la Juventus - Proposta per la rinascita dell'Italia. Il male, per l'autore di quel libro che fa sempre più presa sulla mente del cardinale, è incarnato dalla Juventus e far sparire i colori bianco e nero dal mondo deve diventare una missione per ogni buon cristiano. Divertente e provocatorio, Gesù Cristo non era juventino è un'opera unica nel suo genere, testimonianza sincera di una fede calcistica che incarna una spiritualità profonda che permea ogni aspetto della vita quotidiana.
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