Sfumature riflesse
«[...] Definirei invece lo stile del Forlani come dotato di forti tratti impressionistici, tanto che si potrebbe quasi parlare di "acquerelli verbali", almeno nella volontà di rappresentare i misteri della natura attraverso il colore e il suono, capaci di evocare sensazioni visive, olfattive e tattili, rese tali dall'utilizzo di sinestesie e sintagmi nominali (mare di seta o onde perlate). La sua tecnica di disegno della natura e degli oggetti è solo in apparenza realistica: lontano dalla tradizione razionalista, che ama rappresentare la realtà in tutti i suoi aspetti e in maniera ordinata e composta, l'autore sembra suggerirci che le cose nascondono sempre un significato che non si può indagare con la fredda logica della coscienza. È come se gli oggetti contenessero un magma misterioso, che il poeta intuisce e riferisce per frammenti, con pennellate rapide sgorganti dalle acque pure dell'inconscio. Ma i dettagli della natura non esprimono qualcosa di preciso, manca un centro di gravità, i punti di vista si sdoppiano e i particolari prevalgono sulla totalità, per comunicare spesso solitudine, angoscia dell'io e il mistero insolubile del creato. [...]» (dalla prefazione di Giuseppe Palladino)
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