Gli scritti di Mons. G. Francesco Maria Cacherano di Bricherasio. Un «georgofilo» al servizio del papa finito in miseria e dimenticato da tutti

Gli scritti di Mons. G. Francesco Maria Cacherano di Bricherasio. Un «georgofilo» al servizio del papa finito in miseria e dimenticato da tutti

Tra gli anni 1775-1783 Monsignor G. Francesco Maria Cacherano dei conti di Bricherasio, celebre economista dell'epoca, pubblicò due interessanti relazioni dedicate interamente alle riforme dell'economia agricola dell'Agro romano e al giusto metodo di produzione e conservazione dei prodotti agricoli. Sorprende l'attualità dei testi, frutto di un pensiero rivoluzionario, opposto al senso comune dell'epoca. La sua attenzione si concentrò sulla rivalutazione e bonifica del territorio che circondava la città di Roma, con l'intento di rendere abitabili quei luoghi che si dimostravano piuttosto malsani. Ma l'impresa si dimostrò ardimentosa e impossibile da attuarsi in quanto il Principato non volle assumersi l'onere del risanamento. Tali circostanze non permisero la concretizzazione del progetto, considerato, inoltre, dalle menti conservatrici, dispendioso e utopico. Questo stato di cose mise in ombra la splendida figura di Monsignor Cacherano, il quale terminò i suoi giorni in afflizione e in mestizia. L'autore, un suo lontano discendente, Giuseppe Caccherano, (il cognome è mutato nel tempo), in questo splendido saggio porta alla luce il cammino tortuoso del celebre economista. Lo scambio epistolare con le eminenze dell'epoca e i richiami ai suoi due celebri trattati, ci offrono una panoramica delle drammatiche condizioni in cui la penisola verteva in quel momento di grande frammentazione.
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