Il mio nome è Anna

Il mio nome è Anna

Palermo, chiassosa ed esuberante, nobile e plebea, racchiude in sé l'eterogeneità degli elementi che tendono a classificarla come una città fuori dal comune. I suoi colori, gli odori, il vocio continuo della gente e i vari stili architettonici contribuiscono a diffondere quella confusione che caratterizza le città tipicamente orientali. È la città di Anna. Lei, così fuori dagli schemi. Ama immergersi nel sogno per scelta, per sopravvivere al caos che la circonda, per proteggersi. I suoi pensieri sono organizzati, mai confusi, sa sempre come procedere in modo ordinato. Racchiusa nel suo mondo, difficilmente socializza; quasi da spettatrice assiste a ciò che vive intorno a sé, ma solo nel suo sogno è protagonista assoluta, lì tutto avviene e si compie. Ma poi inaspettatamente arriva Robert, totalmente diverso da lei, con un passato difficile, proveniente da una famiglia che non perdona il camminare fuori dalle righe, il cantare fuori dal coro. La loro storia d'amore, breve ma intensa, subirà momenti drammatici. Troppo giovani per sostenere un carico così pesante, ma soprattutto incapaci e impossibilitati ad allontanarsi da certi schemi familiari. Il mio nome è Anna di Stefania Scarnato, è un ritratto delicato ma d'effetto della fragile e controversa società giovanile odierna.
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