Cent'anni e poi

Cent'anni e poi

Carlo Alberto, di famiglia umile, studia in seminario che poi abbandonerà per laurearsi in giurisprudenza, ma la guerra incombe e Carlo Alberto viene chiamato alle armi e combatte sul fronte francese. Dopo l'armistizio dell'8 settembre diventa partigiano perché non crede nei valori del fascismo e vuole che la guerra cessi al più presto. Poi si ammala di tisi e fortunatamente guarisce. Il padre muore e anche i due fratelli, combattenti in Jugoslavia, vengono uccisi. Rimane da solo con la madre. Finita la guerra torna a casa, intraprende la professione di avvocato, sposa la sua amata Marta e finalmente coronerà il sogno di avere una famiglia tutta sua. Un diario intimo e personale quello di Carlo Alberto, meraviglioso perché, con una scrittura fluida e puntuale, attraversa quasi un secolo di storia personale che poi diventa quella del popolo italiano che si è trovato a dover combattere una guerra mondiale, la seconda, senza volerlo realmente fare, e infranti i sogni di milioni di giovani che lavoravano o che come Carlo Alberto avrebbero voluto continuare a studiare. E poi è la storia di un popolo che resiste, che si ribella al fascismo e non vuole più prender parte alla battaglia. È la storia di un uomo saggio, altruista e coraggioso che ha votato la propria vita per il bene altrui, un esempio non solo per i suoi figli ma soprattutto un faro costante per i nipoti. E sarà proprio Francesco, il nipote prediletto, ad ereditare il suo diario e gran parte dei suoi insegnamenti... perché "le storie spesso finiscono da dove sono iniziate..."
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