Supposte filosofiche. Meditazioni non convenzionali sulla contemporaneità
Il pensiero è un'attività di tutti, ma la sua organizzazione riguarda solo alcuni. C'è chi si fa travolgere dalle idee, chi se le fa sfuggire, chi le sopravvaluta e chi cerca di trarne il meglio. Le idee possono essere taciute o urlate, dimenticate o annotate con diligenza. L'avvento dei social ha invertito il rapporto pensiero-parola o, nella peggiore delle ipotesi, ha cancellato il primo elemento. La pagina, al contrario, materiale o immateriale, resta una custodia, uno scrigno; dentro di essa pensiero e parola sono ancora in dialogo. Nella pagina è possibile trovare rifugio dalla tempesta delle opinioni. Con il suo «taccuino», Stefano Vernocchi condivide le sue riflessioni. La «sua» filosofia ragiona sulla contemporaneità, sulle tendenze economiche e sociali, sulle abitudini e sulle isterie dei cittadini di oggi, sul valore dello yoga e della pace. Alterna ironia e considerazioni aspre, ma non rinuncia mai alla pacatezza e non cede ai luoghi comuni. Le «supposte filosofiche», seppur provocatorie, sono un tentativo di dialogo, pagine dove incontrarsi e, se si vuole, trovare riparo.
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