il pavone e lo scorpione
Parole e poesie ci raccontano la storia di Lara. La sua vita è stata come quella di molte donne, vittime della violenza dei propri compagni, di chi dovrebbe amarle e proteggerle e invece, giorno dopo giorno, le uccidono, rendendole fantasmi dai pensieri trasparenti e inconsistenti. Farfalle che non sanno più volare e che aspettano di alzarsi in cielo al soffio del vento che le farà tornare di nuovo libere e vive. Mario s'impossessa della gioia di vivere di Lara, si accanisce su di lei con violenze fisiche e piscologiche e quando nascerà il loro figlio Michele cercherà di inculcare anche nel bambino l'odio e il disprezzo verso la madre. La storia incomincia dalla fine. È il giorno infatti del funerale di Mario, una situazione quasi irreale che, come un flashback, riavvolgerà il nastro di questa drammatica e triste vicenda. Uno sguardo al passato che, con le sue atmosfere, strizza l'occhio a fatti storici, e allo stesso tempo uno sguardo di speranza e rinascita al futuro, verso l'amore che verrà che "adagerà una rete / sotto la luna /che mi vide /dondolare / al suo cappio / e inventerà / per me/ la luce del mattino".
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