Cento grammi di pane nero
Letizia Rocchi osserva, con gli occhi della bambina che è stata prima e quelli dell'adolescente che è divenuta dopo, lo svolger-si della vita familiare nel quartiere Esquilino di Roma, a partire dai primi anni del 1930 fino a quelli successivi la Seconda guerra mondiale. Il suo sguardo retrospettivo ripercorre con emozione gli accadimenti del contesto familiare e quelli più vasti del mondo che la circonda per descrivere con puntualità i tempi, rievocati dalla memoria, destinati a risvegliare ricordi comuni a molte persone. Odori e suoni susciteranno memorie in chi leggerà queste pagine, come le sirene che, rompendo il silenzio, annunciavano distruzione e morte. La descrizione molto viva delle abitazioni del tempo, del mercato e dei negozi del quartiere, i particolari della vita quotidiana di una famiglia numerosa, quando essere sorelle, figlie, amiche e compagne di scuola aveva un valore determinante, si fonda con elementi storici dell'epoca, a volte nei tempi recenti dimenticati, dando completezza e sapore al racconto. Il ciclo dei ricordi delle distruzioni della guerra mondiale coinciderà con quello della dolorosa e inevitabile disgregazione della famiglia, lasciando un senso di amaro e di nostalgia a cui si affianca anche una speranza per il futuro.
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