Ohimè che me console

Ohimè che me console

La cultura è espressione della storia, delle credenze e delle consuetudini che, trasmesse di generazione in generazione, plasmano solide tradizioni. Ne è dimostrazione l'opera di Mariarosaria Valente, che analizza la tradizione della città calabra di Diamante, meta balneare e culturale, dedicandosi in particolar modo al rito della Settimana Santa (la "Passio Christi") praticato annualmente tra i borghi antichi e le scogliere. È così che i pescatori, uomini semplici e genuini, sorreggono riti secolari attraverso i quali i fedeli manifestano l'empatia che li lega ai dolorosi eventi vissuti da Gesù lungo le vie del Calvario, durante la crocifissione, fino alla deposizione nel Sepolcro. Oggetto della ricerca di Mariarosaria Valente, che si avvale anche di estasiate testimonianze dirette, è il contesto storico, musicale e socio-culturale che inquadra questo antichissimo rituale pasquale in cui proprio la musica, i semplici canti estemporanei tramandati rivestono un ruolo primario. Scopo del progetto è approfondire ogni aspetto della prassi musicale di tali lamenti, difficilmente trascrivibili in maniera standardizzata perché privi di "regole" unanimemente affermate, delinearne l'evoluzione e riconoscerne l'inestimabile valore.
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