Ritratti in specchi di dissolvenza
Io vedo nell'ombra. Io sono l'ombra. Lei è la mia ombra. Io, quindi, sono lei. Lei è l'estensione del mio nome. Io vedo e vivo grazie ai suoi occhi. Oltre l'orizzonte di ogni Sé, l'essere un Io è meglio del non essere un Es? Io ed Es, in una continua discesa, ruzzolando giù, sempre più giù, nell'arzigogolata tana del bianconiglio in cui tutto è, e al tempo stesso non è, in cui un minuto dura per sempre e per sempre è un battito d'ali d'una farfalla. Il salto nell'ignoto oltre il buio, oltre l'orizzonte dell'irrealtà, è sempre stato reale attraverso le emozioni del tuo sorriso. Il sottile filo di seta della follia che ci unisce e che ci dondola, come in antica memoria, non è altresì accogliente e su di esso rimaniamo sempre solo io e te. E se nulla è ciò che sembra, con te invece è sempre sembrato ciò per cui era. Scrivere mi consente di tradurre in 'non rime' di parole il mio essere 'untold'; il mio istinto, le mie passioni, pensieri ed immagini, il tutto in uno shaker dinamico il cui nome è semplicemente emozione.
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