Lo strano taccuino di un contagiato (marzo 2020 - marzo 2021, aspettando il salvifico vaccino)
Il 2020 è stato un anno che difficilmente si riuscirà a dimenticare. L'avvento inaspettato della pandemia globale di Covid-19, il lockdown forzato, le tragiche notizie trasmesse dai telegiornali hanno stravolto l'esistenza di ognuno, costringendoci a ridefinire i paradigmi di riferimento della società in cui viviamo. Ci siamo ripetuti che sarebbe andato tutto bene, che tutto sarebbe ritornato come prima, ma più passavano i mesi, più ci rendevamo conto che il futuro sarebbe cambiato inesorabilmente. A volte ha prevalso la speranza, a volte la disperazione, e di sicuro il virus ha creato una nuova scala di valori, oltre a differenti modi di sentire. Filippo Piccione in questo suo diario fornisce la sua personale interpretazione degli avvenimenti che hanno sconvolto l'Italia nel corso della pandemia: come un fotografo che scatta delle istantanee mosso dall'esigenza di mettere a fuoco ciò che vede e sente, egli compie una riflessione a tutto tondo su politica, filosofia, religione, ponendo un particolare accento sugli avvenimenti di cronaca e sul disagio provato da bambini e adolescenti, che più di tutti hanno perso una parte importante della loro crescita individuale. La vaccinazione di massa ha gettato uno spiraglio ottimistico sul prossimo futuro, ma sconfiggere definitivamente il subdolo virus dipenderà dalla responsabilità e dal coraggio che ognuno di noi saprà dimostrare.
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