Volevo la gonna. La storia di Miriam Morden
Un libro che insegna e svela tante cose, attraverso una vita intensa ai limiti dell'incredibile, ovvero quella della protagonista Miriam Morden, narrata durante una corsa verso l'ospedale, accompagnata dalla sua amica del cuore che si trova ad essere proprio la scrittrice Vivian Darkangel. I fatti narrati sono tanti e tutti realmente accaduti, mai casuali, ogni racconto è esattamente dove deve essere affinché tutto assuma un significato specifico per chi legge. A ritroso le due amiche ripercorrono la vita della protagonista che in qualche passaggio si intreccia con quella della scrittrice. L'assurdità di una società basata sulla finzione, sul perbenismo, le apparenze e il bigottismo, che celano realtà di vita davvero incredibili e a volte squallide. Il disagio di trovarsi in un corpo che non si riconosce come proprio, la lotta per far emergere la vera essenza di sé e il fuggire come profuga da un paese che voleva sterminare la sua famiglia. Le due amiche affrontano il tema dell'amicizia, gli enormi dolori legati alla morte, suicidi, abusi, soprusi, e amori grandi... tutto attraverso anche un viaggio interiore che farà emergere quella bambina rimasta imprigionata per tanto tempo in un corpo da bambino, poi nei panni di un rispettato carabiniere ed abile batterista, padre di famiglia, per poi sbocciare in tarda età in una vera Donna. Una vita passata a vivere una doppia identità, essendo costretta a travestirsi segretamente. L'ossessione di non lasciare mai traccia del suo sentirsi e travestirsi da donna proprio nei confronti della sua famiglia, suo figlio e addirittura con le sue compagne di vita. Tanti i problemi, ma sempre superati nella piena consapevolezza che finché non si indossano finalmente quei panni che ci identificano non possiamo fermarci. E ora finalmente Miriam indossa, con fierezza, la sua amata gonna...
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