Il tempo del racconto
L'autore ripercorre, narrando in prima persona, le tappe della sua militanza nel PCI e nella CGIL. Un percorso personale iniziato da ragazzo ventenne nel partito, proseguito poi nel sindacato come delegato di base e conclusosi come segretario generale della FISAC CGIL. Un cammino ricco di entusiasmo, passione e tenacia ma anche durissimo che lo vede incontrare resistenze e gerontocrazia. Fondamentale è la figura di Berlinguer a cui l'autore dedica diverse righe di ammirazione e stima. "Un capo forte ma al contempo rassicurante ed inclusivo. La sua bussola era la difesa della democrazia, a partire dai più deboli e la difese sempre, incurante anche delle logiche e degli interessi di partito che via via prendevano forza insieme alle pressioni internazionali, direi senza precedenti, per la forza elettorale che il Pci aveva conquistato. Coniugava elaborazione teorica e pratica politica con una coerenza feroce facendo della questione morale un tratto distintivo della sua azione politica." L'attentato alla stazione ferroviaria di Bologna nel 1980, la nascita della festa dell'Unità e altri avvenimenti cruciali fanno da cornice alla storia personale di Giuliano che si evolve, s'intreccia, si fonde e diventa un tutt'uno con quella nazionale del partito comunista.
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