Saranno rosse le mie scarpe
Ambientato all'interno di una famiglia media italiana, dagli anni '70 ai giorni nostri, il romanzo racconta la catarsi di una ferita individuale occorsa, maturata e nel tempo faticosamente guarita. Incontriamo la protagonista, Greta, quando è ancora una bambina e, appena trasferita a Gorizia, prende le misure con la sua nuova vita. I primi giochi nel cortile, i timidi tentativi di stringere legami e, al contempo, i battibecchi in famiglia, con la nonna specialmente, con cui forzatamente divide i suoi spazi. Figura solida e ingombrante, suscita nella nipote un amore smisurato ma un altrettanto grande risentimento per il tempo che le sottrae con sua madre, sempre attenta alle esigenze della donna e forse un po' troppo incline a soddisfarne i puerili capricci. Il menage familiare è straordinariamente realistico, fonte di frustrazioni, ilarità, incomprensioni e condivisioni ed espone con cristallina chiarezza la diversità di vedute di generazioni non tanto lontane eppure incompatibili. Angela Rossi ci regala una storia sulla faticosa ricerca della libertà e dell'affermazione individuale in un contesto affettivo complesso, resa ancora più ardita da un evento delicatamente celato nell'ombra di queste pagine, dense di emozioni e di significato.
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