La buona scuola
Un dialogo incessante, quello della protagonista Nilde, docente in un Liceo, tra lei e i suoi alunni: li indirizza a ragionamenti profondi ed intimi lottando contro la superficialità di pensiero e la pochezza d'espressione, verbale e scritta, che caratterizza i nostri tempi. È, insieme, un confronto continuo con i genitori, i colleghi, i presidi di ieri e di oggi. In una serie sistematica di rimandi e flashback, la protagonista si rapporta, infatti, costantemente con il proprio passato di giovane insegnante di alunni difficili in una media dell'hinterland milanese, e con la sua stessa vicenda di scolara e studentessa "precaria" di una scuola che escludeva gli imperfetti, quelli che, per esempio, si muovevano in carrozzina. Una lettura piacevole, scorrevole e a tratti ironica che ci mostra un'evoluzione della scuola da istituzione in divenire e capace di cambiare la realtà degli alunni, a un organismo che rincorre freneticamente le mode per attirare l'utenza, "navigando a vista".
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