L' ultimo dei romani

L' ultimo dei romani

Roma, A.D. 500. Una colonna di genti del Nord attraversa la Città Eterna diretta verso il Tempio di Giove. Alla sua guida, l'impavido condottiero Teodorico, re dei goti, si appresta a fregiarsi della corona d'Italia. A osservarlo, pensieroso, c'è Anicio Boezio, senatore, stimato giureconsulto e colto filosofo. I suoi retti princìpi e la sua nobiltà d'animo convincono presto il nuovo re d'Italia a nominarlo maestro degli uffizi. Passano gli anni, e il rapporto tra Teodorico e Boezio si trasforma in una solida amicizia fondata sulla fiducia reciproca. Tuttavia, oscure nubi si addensano all'orizzonte: lo scisma acaciano e alcune forze avverse al governo di Teodorico incombono sul futuro del Regno. Ma la vera minaccia si aggira tra le mura della corte, dove loschi individui assetati di potere tramano nell'ombra per destituire Boezio e indebolire l'autorità romana. Egli si troverà così a dover scegliere tra la fedeltà a Teodorico e la dedizione alla propria fede. Ma anche quando il male sembra trionfare, la Giustizia arriva sempre a ristabilire l'ordine turbato in forme che né Boezio né Teodorico saranno in grado di prevedere.
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