Preconscius
"Preconscius" non è una parola magica né si identifica pienamente con il termine psicoanalitico "preconscio", ovvero «ciò che sfugge alla coscienza attuale senza essere inconscio», né con il termine "inconscio collettivo" usato dai poeti. Allora di cosa si tratta? Cos'è questo insieme di sensazioni, pensieri, esperienze e saperi che pervade e permane nella sfera dell'umano? Come spiegare un concetto così complesso? Sono queste le domande che spingono il protagonista del racconto, uno psichiatra, psicoanalista e musicoterapeuta, a iniziare a scrivere servendosi di libere associazioni e riflessioni collettive, dal Gollum de Il Signore degli Anelli ai Na'vi di Avatar, dai grandi poeti e pensatori della Storia ai più popolari cantanti italiani. Il "Preconscius" così si sostanzia in una umano-sfera che avvolge e protegge da sempre l'umanità, ma anch'essa ha bisogno di protezione dall'inquinamento della sordità e della negazione; ciò è possibile solo comprendendo che il fine ultimo di ogni persona è semplicemente dare ad essa il proprio contributo, perché ogni pensiero umano non va mai del tutto perso e farà parte di quell'enorme potenziale di saggezza alimentato dall'energia delle migliori intuizioni delle persone, raccolte geneticamente ed epigeneticamente nel corso dei secoli.
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