Trufolo & avitri cunta
I racconti di Antonino germogliano nei pomeriggi assolati della sua Sicilia così come germoglia il dorato grano o la dolcissima uva di questa terra. Ogni racconto custodisce e trasmette il proprio messaggio al lettore ma tutti conservano la semplicità della vita contadina, il lavoro nei campi e i valori autentici dell'epoca; sono permeati di genuinità e naturalezza e accomunati dal rapporto uomo-natura o uomo-animale, a significare l'equilibrio che necessita una vita in armonia con il luogo che ci ospita. "Quella notte mi sembrò incantata, ma infinita, il chiarore della luna stava entrando in conflitto con le prime luci dell'alba, avevo perso, anche questa volta, ogni speranza. Ero stanco e volevo andarmene a dormire almeno per qualche ora prima che mio padre mi reclamasse per poterlo aiutare. Decisi di contare ?no a cento e poi avrei buttato malvolentieri la spugna. All'inizio i numeri li scorrevo velocemente, ma quando mi stavo avvicinando al traguardo, prima raddoppiai il tempo per la cadenza dei secondi, poi lo triplicai e poi lo dilatai ancora di più. Fu allora che mi apparve all'improvviso. Arrivò veloce come una saetta e si inchiodo lì, proprio davanti a me. Io mi paralizzai bloccando il respiro, in quell'arredo di pietre di cui facevo parte e lui era lì a pochi passi da me, aveva delle zampe lunghissime, il collo si ergeva alto sopra il suo corpo affusolato e terminava con un lungo becco sormontato da due grandi occhioni gialli, sembrava ET, l'extraterrestre."
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