Manuel, il clochard che voleva emulare Davide

Manuel, il clochard che voleva emulare Davide

Al centro di questo romanzo ci sono gli invisibili e i silenziosi. Li chiamano clochard, senza tetto, senza fissa dimora perché la loro casa sono gli angoli riparati delle metropoli. Quasi sempre si tratta di uno stato di necessità ma, a volte, raramente, per qualcuno di loro, è una libera scelta. Manuel lo diventa perché in parte è costretto e in parte lo fa lucidamente voltando le spalle a tutto: il lavoro, la casa, la moglie, l'Italia. Ed è proprio lui il catalizzatore che farà incontrare Federica e Rosalie. Le due donne che decidono di raccontare la sua storia. Ne nasce un sodalizio fondato da un unico intento, che nel corso degli anni si consolida e le avvicina sempre di più. Ci sono relazioni che nascono dal nulla e che diventano delle vere e proprie rivelazioni grazie a qualcuno incline a sperimentare e penetrare in profondità una realtà diversa dalla propria. Una realtà che svela e suscita, come nel caso di Filippo Piccione, una non comune sensibilità e predisposizione d'animo nei confronti di chi vive ai margini della società. E mentre l'autore coglie e fa suoi gli aspetti più intimi ed enigmatici, comprese le sorprendenti qualità umane e intellettuali, scopre che alcuni di loro lo fanno per libera scelta, come Davide e Manuel, in cerca di un "altrove" che non troveranno mai.
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