Il rumore delle chiavi
Taranto, 30 Gennaio 1991: un ispettore di polizia suona alla porta di Domenico Morrone, interrompendo il pranzo che stava consumando, come ogni giorno, con sua madre. Qualche domanda di rito - «Cosa hai fatto stamattina? Dove sei stato? Hai armi in casa?» - poi l'invito a seguirlo in questura. Da quel momento Domenico non tornerà più libero per quindici lunghi anni. Ne ha 27 il giorno in cui viene accusato del duplice omicidio di due ragazzi, con l'unico indizio di un alterco avuto con uno dei due qualche tempo prima. Difficile immedesimarsi nel dramma di chi, innocente, vede privarsi dei suoi anni migliori ed è costretto ad assistere impotente al trascorrere lento del tempo, chiuso tra le mura di un carcere. Il giornalista Luigi Monfredi, che ebbe l'occasione di seguire da vicino la vicenda fin dai suoi primi sviluppi, ricorre spesso alle parole dello stesso Domenico per narrare l'incredibile errore giudiziario di cui è stato vittima.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa