Qualcuno doveva pur farlo
Il viaggio per mare è forse la metafora perfetta del viaggio. L'acqua fa parte della nostra via, ci avvolge fin da quando siamo stati creati, ci fa sentire liberi quando nuotiamo e ci immergiamo in essa, ma ci può anche inghiottire e trascinarci nelle sue profondità buie e fredde fino a toglierci il re-spiro. L'uomo è un po' come un pellegrino del mare ed è un pellegrinaggio senza meta. Anche se prendi una direzione, spesso, è solo il caso che ti guida. Un po' come nella vita se ci riflettiamo... In questa storia un uomo lascia tutto, la sua casa, il suo lavoro, una carriera sicura e si avventura per mare solo in compagnia della sua coscienza, quell'ombra che lo segue ovunque dopo un efferato omicidio. In mare è alla ricerca di se stesso e del senso della sua vita. Perché un senso deve esserci in quello che facciamo, da quando nasciamo a quando voliamo via. D'altronde ogni cosa ha un senso e nella ruota del destino e del tempo che, inesorabile la spinge, tutto gira, accade, passa, si trasforma, ritorna.
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