Le porte con le reti
Il calcio, giocato, guardato, studiato, ammirato, criticato, sognato, è senza ombra di dubbio per l'autore, una presenza costante, una necessità indomabile, una passione vera, un lavoro voluto, un divertimento puro. Istantanee indelebili si susseguono, ricordando gli anni della giovinezza, si percepisce la nostalgia di un tempo in cui giocare a pallone era tutto, la spensieratezza e l'entusiasmo di quegli anni, in cui bastava un: "Tlack-tlack-tlack, i tacchetti delle scarpe da calcio facevano proprio quel rumore sul cemento. Era una musica armonica, suonata dai 22 piedi dei giocatori che si avviavano verso il campo. Sembrava di sentire un'orchestra. Trenta secondi che mi facevano sentire un calciatore vero". Tutto è avvolto nell'aura della fascinazione, dalle stringhe delle scarpe che si allacciano sotto le suole, al tunnel magico che porta al campo, dall'olio canforato alle magliette lucide, dai bambini mai stanchi agli sguardi del papà.
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