Come fogli di carta igienica
Se è vero che quello del soldato è un ruolo da sempre subordinato alla necessità e alla volontà di ordini superiori, mai come durante la Seconda Guerra Mondiale si ha la sensazione che intere generazioni di giovani, con la promessa di una guerra lampo e di una vittoria assolutamente certa, siano state sacrificate in nome di non si sa bene quale ideale o quale tornaconto per la nostra nazione. Usati e gettati, come fogli di carta igienica; un gesto e via, non ci si pensa più... In questo volume l'autore ripercorre la storia di un soldato semplice, partito dal Vicentino per la campagna di Grecia e poi, a seguito dell'armistizio dell'8 settembre 1943, divenuto disgraziatamente un IMI, ossia un internato militare italiano in un campo di lavoro tedesco: spersonalizzato, vessato, ridotto allo stremo e poi gettato via quando non sarà più utile, anche qui, come fosse carta igienica. Di lui, come di tanti altri IMI, perfino i libri di storia sembrano aver dimenticato il destino. In un'epoca in cui stanno scomparendo gli ultimi testimoni diretti di questa triste pagina della nostro passato, tornare a raccontare della Seconda Guerra Mondiale assume dunque un significato essenziale per le future generazioni, che di queste testimonianze potrebbero non avere memoria. Perché come disse Primo Levi: «è avvenuto, quindi può accadere di nuovo».
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